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06/04/2016

Scambio sul posto: cos'è e come viene calcolato?

Da quando sono terminati gli incentivi pubblici del Conto Energia, quindi dal luglio 2013, lo scambio sul posto è l’unico modo che ha il produttore di energia per ottenere un contributo a fronte della cessione alla rete di corrente elettrica. Lo scambio sul posto, dunque, è il corrispettivo che il GSE ci elargisce per l’energia elettrica che produciamo con le fonti rinnovabili, tra cui il fotovoltaico, e che poi cediamo alla rete. Ma come funziona?

Come funziona lo scambio sul posto?

Lo scambio sul posto ci consente di immettere in rete l’energia elettrica prodotta ma non direttamente autoconsumata, per poi prelevarla in un momento differente da quello in cui avviene la produzione (ad esempio di sera). In questo modo possiamo ottenere una compensazione tra il valore economico dell’energia elettrica prodotta e immessa in rete e il valore economico teorico associato all’energia che preleviamo e consumiamo in un periodo differente da quello in cui avviene la produzione.

Un esempio pratico per capire lo scambio sul posto

Ipotizziamo di avere un impianto fotovoltaico che produce 3000kwp all’anno. Il nostro autoconsumo (nelle ore di luce) ammonta a 1500kwp annui. La corrente che non autoconsumiamo (1500kwp) finisce in rete.

Di sera, quando il nostro impianto non produce, preleviamo l’energia che ci serve dalla rete nazionale. Se in un anno preleviamo 2.000 kwp, pagheremo con il sistema dello scambio sul posto i 1500kwp che abbiamo prodotto e immesso in rete. Gli altri 500kwp, invece, li pagheremo normalmente.

E se richiediamo all’Enel solo 1000kwp, quindi meno energia di quella che abbiamo ceduto alla rete? In questo caso per i 1000kwp che preleviamo ci verrà riconosciuto il contributo di scambio sul posto, mentre gli altri 500kwp si trasformeranno in vera e propria vendita di energia.

Ha senso vendere la corrente alla rete nazionale?

È presto detto! L’energia che vendiamo ci viene pagata pochissimo, quindi è molto più conveniente puntare sull’autoconsumo che sulla vendita. Il trucco per godere appieno di tutti i vantaggi del fotovoltaico è dimensionare l’impianto in base alle esigenze e ai consumi reali della famiglia.

Quando vengono elargiti i contributi dello scambio sul posto?

Il GSE ci paga con due rate annuali: la prima ad aprile e la seconda a novembre. Ad aprile riceveremo l’acconto per il primo semestre dell’anno in corso. A novembre il secondo acconto. I contributi dello scambio sul posto sono calcolati sulle dimensioni dell’impianto, non sulla sua effettiva produzione. Si tratta quindi di un valore standard.

Il GSE in pillole: cos’è e cosa fa?

Il GSE è un ente pubblico di proprietà del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Il suo ruolo principale è promuovere la produzione di energia attraverso le fonti rinnovabili. A questo scopo il GSE eroga incentivi e contributi, occupandosi del ritiro dell’energia e dello scambio sul posto. Ecco perché questo ente è così importante nell’ambito del fotovoltaico. Se vuoi approfondire l’argomento, ti consigliamo di leggere anche il nostro articolo “Cos’è il GSE?”.

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